Dal 25 al 28 giugno 2025 si è tenuta a Siena l’edizione 2025 della Knowledge Management Conference (KM25), promossa dall’IIAKM, International Institute for Applied Knowledge Management.
L’evento rappresenta uno dei riferimenti internazionali chiave per il nostro settore, un luogo di confronto tra accademici, professionisti, Knowledge leader e innovatori provenienti da tutto il mondo, impegnati a ridisegnare il ruolo strategico della conoscenza nelle organizzazioni.
Aryanna ha scelto di esserci e abbiamo partecipato con la presenza della nostra Knowledge Culture Ambassador, con l’obiettivo di osservare da vicino i modelli più avanzati, raccogliere segnali emergenti e confrontarli con la nostra esperienza diretta sul campo.
Essere presenti in questi contesti ci consente non solo di intercettare i trend emergenti ma anche di riportare al sistema italiano una lettura ragionata e attuabile di ciò che sta accadendo a livello globale.
In questo articolo condividiamo una sintesi dei temi chiave emersi durante la conferenza e rilevanti per la community di Knowledge Manager italiani.
Gen AI e Intelligenza aumentata
Ormai non è possibile parlare di Knowledge Management senza parlare di Intelligenza Artificiale: la prospettiva però è stata differenziante rispetto a molte altre già affrontate. Si è riflettuto infatti su quanto, soprattutto la Generativa, non stia cambiando solo il modo di svolgere le attività ma anche la cultura organizzativa e le modalità di collaborazione tra le persone e i team.
Quando si è parlato di intelligenza aumentata si è invece puntato lo sguardo su come l’evoluzione nelle dinamiche di interazione tra umano e Gen AI possa essere funzionale al potenziamento della creatività e competenza umana.
Se questa è la prospettiva più generica rispetto a tali temi, scendendo nel dettaglio della attività di Knowledge Management sono state interessanti diverse riflessioni sulla Gen AI come collaboratrice vera e propria, più che come strumento. Cosa differenzia la Gen AI da un collega, se viene ogni giorno allenata con i temi e gli atomi di conoscenza di un’azienda? Diventa a sua volta detentrice di Knowledge tacita da codificare? Come i vari collaboratori contribuiscono ad allenarla e insegnarle nuovi concetti oppure modi più funzionali di rispondere e come si può valorizzare questo lavoro singolo e portarlo a sistema come miglioramento per tutta la collettività? Di sicuro il tema dello Human in the loop è stato centrale anche in queste riflessioni e la relazione Human Centered con le tecnologie è rimasta la risposta comune a tutte queste domande.
Interazione e dialogo
Lo scambio human-to-human e human-to-LLM (Large Language Model) è stato discusso come area di attenzione e sviluppo per chi opera nel Knowledge Management. Cosa sta cambiando?
Se prima il Knowledge Management era considerato più come un processo di identificazione, acquisizione, organizzazione, condivisione e utilizzo della conoscenza, ora il Knowledge Management vira verso la gestione di sistemi umani e ibridi che producono, recuperano e modellano la conoscenza.
Competenze e fiducia
Quasi all’unanimità, in moltissimi degli interventi ascoltati a Siena è emersa l’importanza delle competenze e ancor di più della fiducia. Entrambe sono state identificate come fattori determinanti per la creazione e il mantenimento di relazioni efficaci, così come per la capacità delle organizzazioni (pubbliche e private che siano) di ottenere vantaggi competitivi attraverso un virtuoso Knowledge Management.
L’acquisizione di competenze, incluse ma non limitate alle digital skills, è stata promossa come esigenza trasversale a tutti i livelli di un’organizzazione. Anche nel Knowledge Management, soprattutto quando si parla della sua leadership, diventa centrale lo sviluppo di competenze manageriali, incluse quelle legate all’AI e alla capacità di coinvolgimento e valorizzazione delle persone.
Il nostro impegno
Tornare dalla KM25 Conference significa, per noi, rilanciare con ancora più forza il nostro impegno nel promuovere una visione matura e sistemica del Knowledge Management in Italia.
In questo momento, in cui il sapere è sempre più volatile, siamo convinti che è proprio chi riesce a governare e rigenerare la conoscenza che può fare la differenza.