Lavori del futuro: ecco perché le Learning Organization saranno avvantaggiate

Learning Organization e lavori del futuro

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Quali sono i lavori del futuro più promettenti? E quali competenze saranno necessarie per essere competitivi su un mercato dominato dall’AI? Lo ha definito, come tutti gli anni, il World Economic Forum in un rapporto che ha delineato i trend e le professioni che si svilupperanno (e non) da qui al 2030. Dall’analisi emerge come essere, o diventare, oggi una Learning Organization potrebbe rappresentare un enorme vantaggio competitivo anche sul mercato del lavoro del futuro.

La cura e la gestione delle informazioni sarà sempre più centrale

I timori sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro futuro e sulle minacce che può rappresentare si confermano infondati.

Se da un lato è vero che i task più elementari e ripetitivi verranno ridotti, e con essi le professioni interamente basate sulla ripetitività, dall’altro è già esplosa la domanda di persone competenti e preparate ad affrontare questo epocale cambiamento. Si apriranno dunque sempre più posizioni per la gestione delle informazioni e dei dati di qualità da mettere a disposizione dell’Intelligenza Artificiale. 

Aspetti (e lavori) come questi sono sempre valorizzati nelle nelle Learning Organization, che si sono organizzate per alimentare costantemente il circolo virtuoso della condivisione delle informazioni e delle competenze. Non è un caso che quando si implementano soluzioni tecnologiche in società che gestiscono correttamente la loro Knowledge, i risultati sono migliori rispetto a chi invece parte dalla tecnologia senza avere ancora dati di qualità.

Le competenze di oggi saranno diventano obsolete e la formazione diventa strategica

Entro i prossimi cinque anni il 39% delle competenze che hanno oggi i lavoratori saranno diventate obsolete. È per questo che i datori di lavoro si aspettano che da qui al 2030 cresca l’importanza di curiosità e di politiche interne di apprendimento continuo.

Da qui al 2030 si stima che il 59% dei lavoratori di tutto il mondo avrà bisogno di attività di formazione.

E i datori di lavori intervistati per la costruzione del report sui lavori del futuro del World Economic Forum ne sono coscienti e sono pronti a stanziare buona parte degli investimenti per garantire alle proprie persone attività di upskilling, anche come leva per attirare nuovi talenti.

In questo quadro, oggi essere una Learning Organization, dove il sapere quindi circola liberamente a favore di tutti, offre già alle aziende un importante vantaggio competitivo, così come ai loro dipendenti. Proporre un paradigma di gestione del sapere corretto e condiviso, dove anche la formazione interna è un tassello importante dell’offerta, garantisce attrattività e assicura una percezione positiva all’organizzazione.

I trend dei lavori del futuro

Dal report del WEF si evincono quattro macro trend che caratterizzeranno il futuro mercato del lavoro:

  1. Tecnologia, Digitalizzazione e Intelligenza Artificiale. Aumenterà la domanda di competenze sulla gestione delle informazioni e dei dati, come anticipato, in quanto questo aspetto è il primo che, secondo i datori di lavoro, avrà un forte impatto sul business.
  2. Rallentamento economico generale e inflazione. L’impatto che ci si aspetta da questo trend è inferiore rispetto alle passate edizioni del report ma i datori di lavoro credono che in un quadro di incertezza per i professionisti diventi fondamentale, e sarà sempre più apprezzata, la capacità di pensiero creativo, flessibilità e resilienza.
  3. Nei Paesi altamente sviluppati la popolazione sta invecchiando e ci sarà sempre meno disponibilità di persone in età da lavoro. Questo comporterà entro il 2030 la necessità di avere ancora maggiore attenzione nella cura e nell’attrazione dei talenti, nelle attività di mentoring e di formazione.
  4. Incertezze geopolitiche. Le situazioni talvolta drammatiche del contesto internazionale porteranno soprattutto le grandi realtà a delocalizzare. Questo implica la necessità di condividere sempre più informazioni tra sedi materialmente lontane, in rete, con ciò che ne consegue in termini di gestione della conoscenza e sicurezza informatica.

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